"Anche tu stai commettendo il PECCATO MORTALE che ha fatto sprofondare negli Inferi migliaia di aziende?"

Continua a leggere e scopri se sei già dannato… o se ti potrai redimere!

Venerdì 12 maggio 2023

I più grandi imprenditori sanno che il successo della propria azienda dipende non solo dalle decisioni prese dalla direzione, ma anche dal contributo dei dipendenti.

Tuttavia, molte aziende più piccole e guidate da cosiddetti imprenditori alle prime armi o “allergici” allo studio e alla formazione professionale, tendono a trascurare l’importanza di coinvolgere i dipendenti nei processi decisionali, sprecando così un’opportunità preziosa di migliorare l’efficienza e la produttività aziendale.

Diciamo che questo atteggiamento è tipico della maggior parte delle aziende del territorio, purtroppo… anzi, la tipica figura del “paron veneto fasso tutto mì” (traduz. “padrone veneto faccio tutto io” 😆) viene spesso portata come esempio di comportamento autoritario da seguire quando si ricopre un ruolo di spicco in un’impresa.

Be’… che dire, siamo nel Terzo Millennio e possiamo dire che è arrivata l’ora di stravolgere un po’ questa visione medievale che, sinceramente, non ha più senso di esistere nel 2023.

E non parliamo di questo solo per dare fiato alla bocca o per far fare aerobica alle dita sulla tastiera, ma per esperienze personali, vissute in molti anni di gestione di un’azienda costantemente in crescita.

Partiamo con la nostra disamina facendoci subito la domanda principale che tutti quanti i datori di lavoro si farebbero a questo punto:

“Perché dovrei coinvolgere i dipendenti?? Che cosa ci guadagno??”

Be’, i vantaggi sono abbastanza scontati anche senza un’analisi approfondita, ma (forza!) cominciamo a vederli assieme, ché un momento di buona condivisione non è mai sprecato! 😉

Questi erano i 5 vantaggi principali, ma ce ne sarebbero tantissimi altri… solo che non vogliamo trattenerti qui con noi fino al prossimo Capodanno 😆

Ma ora è arrivato il momento di cambiare registro.

Hai visto il Paradiso Aziendale che raggiungerai se deciderai di coinvolgere i tuoi dipendenti nelle decisioni dell’azienda… ora è il momento di sbirciare nell’Inferno Aziendale che si creerà (e che si sta creando proprio in questo momento) nelle aziende che decideranno di restare nella loro mediocrità e di tappare le orecchie di fronte alle possibili idee vincenti e opinioni di valore che i lavoratori potrebbero esprimere, solo perché “dipendenti sottoposti che devono lavorare, stare zitti e portare i soldi a casa a fine mese” (mentalità preistorica e ottusa, da combattere ad armi spianate).

Facciamo dunque una rapida panoramica su questo potenziale Inferno che potrebbe scatenarsi, in maniera tale da essere completamente consapevoli di tutte le implicazioni sia da una parte che dall’altra e, in base a queste, decidere che tipo di titolari vogliamo essere “da grandi” come si dice, no? Perché anche se siamo diventati imprenditori, non si finisce mai e poi mai di imparare e di migliorarsi… di crescere, insomma 😉

Ecco, questa è la nuda e cruda realtà.

E sei solamente tu, titolare d’azienda, a decidere se fare della tua azienda un Inferno in terra o un Paradiso terrestre.

Per concludere, non vogliamo fare la solita morale, ma desideriamo davvero condividere con te, con il cuore in mano, un’esperienza che ci è capitata pochi giorni fa con una nostra collaboratrice.

Tutto il direttivo dello studio si è riunito per discutere di un problema bello serio relativo alla gestione di una pratica per un’azienda nostra cliente.

A livello direttivo avevamo deciso di procedere in un modo piuttosto drastico, ma alla fine abbiamo deciso che ci serviva assolutamente un parere più “pratico”.

Abbiamo riunito tutto il nostro team, dalla stagista alla dipendente senior, e abbiamo posto loro la questione e la decisione che avevamo preso.

Le ragazze si sono dimostrate attente, propositive, analitiche e, alla fine, abbiamo concluso di seguire i loro consigli: usare un approccio meno drastico e tentare la strada della mediazione con gli enti e con l’azienda stessa.

Ecco, qui si scateneranno i commenti:

“Ohmmioddio! Hanno avuto il fegato di chiedere l’opinione della “plebe” santo cielo che scandalo! Vevamente un modo di agive vipvovevole, mischiavsi con i sottoposti” 🙄

Sinceramente?

Con un team affiatato come il nostro, costruito con anni e anni di sudore, lacrime e sangue (e non stiamo scherzando) questa si è rivelata la decisione migliore, in questa e in altre occasioni.

La cosa che ci ha riempito più di orgoglio e di soddisfazione, però, è stata questa: una delle nostre collaboratrici, di livello senior, per di più, si è sbilanciata con un sorriso da orecchio a orecchio, dicendo che in vent’anni, nel lavoro precedente, non le era mai stata chiesta un’opinione da parte dei titolari o, comunque, dei responsabili. Essi si limitavano semplicemente a dare ordini e i dipendenti dovevano eseguirli a testa bassa; se si azzardavano a dire “Ma…” venivano riempiti di insulti e bestemmie (sì, anche bestemmie per davvero, non è un’esagerazione). Dopo vent’anni, venire convocata, ascoltata e presa in considerazione fino a cambiare la decisione iniziale del direttivo aziendale, è una cosa che l’ha sconvolta in maniera molto positiva, facendole guadagnare un sorriso gigante e una sicurezza in se stessa mai provata.

Credici, tu che ci stai leggendo: non stiamo scherzando, è tutto vero; non scherzeremmo mai su un argomento delicato come questo.

Ecco, dunque, con un piccolo, anzi, per noi immenso, aneddoto sulla nostra vita aziendale, desideriamo salutarti qui e lasciarti alle tue riflessioni sull’importanza dell’ascolto dei tuoi dipendenti (ovviamente, di quelli top, non di quelli mediocri o addirittura tossici).

Per favore: mettilo in pratica e ti accorgerai di tutti i risvolti positivi che la tua azienda otterrà.

Buon lavoro, caro collega imprenditore! 😉