"Assumere uno stagista è un percorso ad ostacoli?"
Ecco come aggirarli con abilità
Hai mai pensato ad assumere uno stagista, o un tirocinante?
Aspetta, non dircelo, possiamo prevedere la risposta: “ultimamente assumere uno stagista è diventato una specie di percorso ad ostacoli per gli imprenditori”.
Quindi, che si fa?
Conviene non farsi scoraggiare da queste difficoltà: semplicemente basta conoscere alcune informazioni e sapersi muovere nel modo giusto.
Questo mese il blog di Studio Freccia si sofferma su questo argomento, per darti nuovi spunti e soluzioni nel lavoro.
Stage come grande opportunità, a patto di utilizzare questo strumento in maniera corretta
Gli stage rappresentano una grande opportunità per gli imprenditori e, in generale, per i datori di lavoro, a patto che questo sia uno strumento utilizzato in maniera corretta.
Quando infatti lo stage diventa un percorso ad ostacoli, sia per il manager che per lo stagista, nessuna delle due parti ne riscuote più alcun vantaggio. Per intenderci meglio: non deve esistere la solita situazione per cui si “assume” uno stagista per poi dargli il ben servito alla fine dei sei mesi.
No, non funziona così!
Lo stage, oltretutto, non è nemmeno un rapporto di lavoro, ma sicuramente offre un vantaggio innegabile per il datore di lavoro in quanto offre la possibilità di inserire una persona senza legarsi mani e piedi, mentre per lo stagista questo periodo è utile per familiarizzare col posto di lavoro.
Solitamente si tratta di massimo 6 mesi di vantaggi reciproci.
Perciò, non farti intimorire dalla burocrazia: apri le porte ad una giovane risorsa a basso costo, da istruire e far crescere, in modo che diventi un futuro dipendente coi fiocchi, tra le fila dei tuoi lavoratori.
Diciamo dunque che un buono stage è la rampa di lancio perfetta, per la tua azienda, per rifornirsi di personale qualificato e competente.
A patto che anche tu imprenditore ti sappia gestire e tutelare.
Cosa si intende per contratto di stage o di tirocinio?
Prima di continuare con il nostro articolo, e di cominciare a darti consigli su come affrontare un contratto di stage o di tirocinio nelle vesti di imprenditore, cerchiamo di capire cosa si intende con questa espressione.
Un contratto di stage, come forse già saprai, non è un vero e proprio contratto di lavoro, ma consente alla persona che lo effettua di seguire un percorso formativo in azienda e di entrare a contatto diretto con una professione.
Una buona opportunità sia per lo stagista, che così apprende i fondamenti del lavoro in azienda, sia per l’imprenditore, che può usufruire di mano d’opera o di una collaborazione senza pagare uno stipendio.
Proprio perché si tratta di una sorta di “accordo tra le parti” va detto che il documento del contratto di stage o tirocinio è formato da una convenzione e da un progetto formativo.
- La convenzione avviene tra l’azienda/imprenditore e l’ente che promuove questo scambio: può essere un ente formatore, un’università o un istituto scolastico. In questo documento ci sono tutti i dati dello stagista e del datore di lavoro, nonché del tutor scelto per seguire il percorso del tirocinante. Per quanto riguarda le modalità della convenzione, essa può essere individuale o collettiva, secondo le diverse normative previste da ogni Regione. La prima si riferisce ad un unico progetto che si ha intenzione di portare avanti e dura fino a sei mesi. La seconda, invece, viene associata a progetti complessi su cui si ha intenzione di mettere il tirocinante, e dura al massimo due anni.
- Il Progetto formativo contiene invece tutti i dettagli che servono per individuare il percorso di formazione a cui verrà sottoposto il tirocinante. Tra questi: dati sui protagonisti del percorso, obiettivi formativi alla fine del percorso, data di inizio e di fine dello stage, dove si svolgerà, quali sono i compiti e le attività da far svolgere allo stagista e in quali orari di lavoro, l’eventuale indennità economica o rimborso spese previsto.
Per far sì che si parli di contratto di stage o di tirocinio, quindi, è necessario che queste due parti coesistano.
Nel prosieguo di questo articolo vedremo quali sono i passaggi burocratici da affrontare per mettere in pratica un contratto di stage ed “assumere” uno stagista.
Intanto ti diciamo che Studio Freccia è a disposizione degli imprenditori e delle aziende con il suo servizio STAGE RAPIDO.
Per saperne di più, CLICCA QUI.
Se sei un imprenditore e hai intenzione di prendere con te uno o più stagisti (dipende da quanto è grande la tua azienda) per un certo periodo di tempo, finalizzando il tutto all’assunzione, possiamo solo dirti che si tratta di un’ottima scelta.
Sai però in quale inferno burocratico stai andando a lanciarti?
Con questo non vogliamo assolutamente dire che devi rinunciare a prendere con te lavoratori tirocinanti, ma semplicemente metterti in guardia su come dovrai prepararti, e magari affidarti a noi di Studio Freccia, per essere affiancato in tutti gli step.
Di seguito ci occuperemo comunque dei passaggi burocratici da mettere in atto.
Innanzitutto: requisiti per i partecipanti allo stage e sua durata massima
Forse non sai che i contratti di stage o tirocinio non sono solo riservati ai giovani, ma aperti a tutte le fasce di età.
Già, perché il periodo di stage è funzionale non solo all’inserimento, ma anche al re-inserimento in azienda.
Detto questo, come imprenditore devi invece tenere conto dell’età minima richiesta per legge, che è 16 anni: sotto questa soglia un giovane non può accedere a nessun tipo di stage né tirocinio.
I tipi di tirocinio non sono sempre gli stessi, ma variano da regione a regione.
In generale si va dal tirocinio formativo e di orientamento (e in questo caso come datore di lavoro dovrai richiederlo a ridosso del conseguimento del titolo di studio), al tirocinio di inserimento e re-inserimento (quando viene richiesto ed attivato dopo che sia trascorso più di un anno dal titolo di studio conseguito).
Per quanto riguarda la durata, invece, questa dipende dalle normative regionali.
In genere si va da un minimo di sei mesi, una media di 12 mesi, fino ad un massimo di 24 mesi.
Quest’ultima durata vale però solo per casi particolari: categorie protette, soggetti svantaggiati e così via.
Hai deciso, vuoi avviare uno stage in azienda: cosa succede ora?
Alla fine hai deciso: vuoi avviare uno stage in azienda con uno o più tirocinanti.
Cosa succede a questo punto, quando dovrai far partire l’iter burocratico?
Te lo ripetiamo: se non sei abbastanza ferrato e attrezzato, ti troverai nell’inferno delle scartoffie.
Cosa significa, in pratica?
- Come prima cosa dovrai contattare il Centro per l’Impiego, sempre se ci riesci. E quando ci sarai riuscito una giornata è già volata via (Sì, perché spesso una telefonata non basta per parlare con chi di competenza e, oh, guarda un po’, spesso sono già chiusi!).
- Come step successivo bisogna spiegare tutto quanto all’operatore competente e raccogliere tutta la documentazione richiesta, che è infinita! E addio ad un altro paio di giorni.
- Infine, quando tutto è stato fatto ed hai conosciuto anche il tuo tirocinante, dovrai presentarti presso gli Uffici competenti con lui per apporre tutte le firme del caso. Ecco: se l’appuntamento telefonico è difficile, figurati riuscire ad avere un appuntamento di persona! Rischi di aspettare anche un mese intero per far partire quel benedetto stage!
Stai pensando di rinunciare?
No, non devi!
Prima di prendere decisioni però dai un’occhiata al nuovo servizio messo a disposizione da noi di Studio Freccia: LO STAGE RAPIDO.
Il servizio di stage rapido messo a disposizione da Studio Freccia per tutti gli imprenditori
Come studio di consulenza per il lavoro abbiamo sempre constatato quanto molti dei nostri clienti, negli anni, abbiano subìto molteplici disagi a causa dell’inefficienza burocratica tutta italiana nell’avviare gli stage in azienda.
Purtroppo, però, non ci è mai stato possibile subentrare al Centro per l’Impiego in modo da garantire un ottimo servizio ai nostri clienti.
Questo fino ad oggi.
Sì, perché da oggi Studio Freccia mette a disposizione una soluzione perfetta per sveltire i tempi dell’avvio degli stage in azienda. Un solo studio di consulenza che può dare all’imprenditore o al datore di lavoro tutto quello che sta cercando, per garantire la sicurezza sul lavoro ai propri dipendenti.
Proprio così: Studio Freccia non è un cedolinificio, ma parliamo di VERI CONSULENTI DEL LAVORO, che si occupano della gestione del personale dipendente a tutto tondo.
Vuoi saperne di più? Vai alla pagina dedicata.
Bene, anche per oggi è tutto.
La prossima settimana ci concentreremo sui cambiamenti che lo stage ha avuto in questi ultimi anni, su cosa non puoi più fare come imprenditore e quali sono le indennità da pagare allo stagista.
Continuiamo a parlare dei contratti da stagista, o di tirocinio, che le aziende possono utilizzare per far lavorare dei giovani o per il re-inserimento dei disoccupati.
Avrai notato anche tu che sui contratti di stage continuano ad esserci molti malintesi, soprattutto da parte di chi non conosce bene questo strumento che avvicina o reinserisce nel mondo del lavoro.
Questi pregiudizi (uno su tutti: “sì, tanto poi non serve a niente, mi sfruttano e basta”) nascono anche dal cattivo uso che se ne è fatto negli anni scorsi.
In realtà oggi gli imprenditori sono consapevoli che un contratto di tirocinio può servire alla lunga anche a loro, ma senza fare giochetti.
Cosa accadeva prima del 2012, cioè prima della Riforma Fornero
Gli equivoci nascono da quello che accadeva prima del 2012, quando non era insolito che i datori di lavoro usassero lo stage per aggirare la vera e propria assunzione di una risorsa come dipendente.
In questo modo, l’azienda risparmiava.
Va detto poi che all’epoca non erano previste indennità per gli stagisti.
Se l’azienda era seria, contribuiva al massimo con un rimborso spese. Con la Riforma Fornero del 2012 (famigerata per altri versi, ma valida per i tirocini), la legge non prevede più gli stage gratuiti, ma ogni Regione può decidere per l’indennità da attribuire allo stagista.
Come imprenditore non puoi inoltre impiegare più di uno stagista se la tua azienda ha fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato, mentre se hai un organico tra i 6 e i 20 dipendenti gli stagisti potranno essere al massimo due.
Se la tua azienda supera i 20 dipendenti, infine, potrai impiegare stagisti fino ad un 10% del numero di lavoratori.
Che tipo di indennità spetta ad uno stagista? Le regole in base alle regioni
Con i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, all’interno di un contratto di stage o tirocinio sia lo stagista che l’imprenditore si sentono più sicuri.
Questo è un fatto.
Pensando ad esempio all’indennità: mentre prima ci si riferiva a semplici rimborsi spese, oggi l’indennità minima di partecipazione che l’azienda deve versare al tirocinante va dai 300 agli 800 euro al mese.
La somma non dovrai stabilirla tu in quanto imprenditore (e questo è importante chiarirlo), bensì verrà chiarita dalle singole normative regionali.
Queste ultime regolano infatti il contratto di stage o tirocinio.
Anche perciò se non si tratta di un contratto di lavoro subordinato, corrispondere allo stagista un’indennità in denaro è obbligatorio e previsto per legge.
Stiamo però parlando esclusivamente di tirocini extracurriculari, cioè non di quelli previsti dai piani di studio delle Università o dall’alternanza scuola-lavoro, bensì con lo scopo di portare al reinserimento lavorativo o all’acquisizione di una professione (per disoccupati e per studenti post laurea).
L'assicurazione contro gli infortuni e la durata di uno stage
Non va dimenticato che gli stagisti o tirocinanti devono usufruire, sempre per legge, dell’assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile presso terzi.
Ad attivare l’assicurazione dovrà essere l’azienda che ospita lo stagista o in alternativa l’ente che promuove lo stage.
Detto questo possiamo occuparci di una domanda che ci viene posta di frequente da voi imprenditori: e cioè “quanto può durare un contratto di stage?”.
Anche qui ci teniamo a ribadire che, non essendo propriamente un lavoro, ma trattandosi più che altro di un progetto formativo, la durata debba essere predefinita.
In questo modo sia l’imprenditore che lo stagista/tirocinante potranno organizzarsi per tempo su cosa fare successivamente.
Veniamo ai dati, ora.
Nel nostro Paese la durata degli stage ammonta:
• a 6 mesi al massimo se si tratta di un tirocinio formativo;
• a 12 mesi se si tratta di un tirocinio di inserimento o re-inserimento;
• a 12 mesi per i soggetti svantaggiati;
• a 24 mesi per i soggetti diversamente abili (categorie protette).
Anche per questo articolo è tutto.
La prossima settimana analizzeremo gli ultimi dettagli da conoscere relativamente ai contratti di stage, in base a tutte le domande più frequenti che gli imprenditori ci pongono.
E cioè: quante ore in totale può lavorare uno stagista, può lavorare il sabato e la domenica, come bisogna regolarsi con le ferie?
Non dimenticare inoltre che Studio Freccia mette a disposizione il servizio di stage rapido, per agevolarti nell’iter burocratico di avvio del percorso di tirocinio.
Concludiamo ora l’argomento “stage e tirocini”.
Come promesso, oggi rispondiamo alle domande poste dagli imprenditori in materia.
Una delle domande più frequenti che ci vengono fatte dai datori di lavoro di fronte all’eventualità di avviare uno stage in azienda con dei giovani tirocinanti è, ad esempio:
“perché dovrei farlo? Cosa ci guadagno a tenermi in azienda un giovane inesperto?”.
Dal nostro punto di vista, i vantaggi di uno stage sono molti.
Proviamo a spiegarli.
Punti di vista inediti in azienda possono aiutarla a crescere
Innanzitutto gli stagisti sono, appunto, per la maggior parte dei casi, giovani, e quindi possono apportare alla visione aziendale un plus di idee.
Un punto di vista da parte di qualcuno che non è del settore, e che quindi riesce a vedere le cose in maniera DAVVERO imparziale e obiettiva è preziosissimo.
In questo modo le prospettive per il business degli imprenditori possono aprirsi a nuove opportunità di investimento.
Per portare al massimo questo tipo di vantaggio uno spunto potrebbe essere quello di far partecipare gli stagisti alle riunioni, oppure ai brainstorming creativi.
Non va dimenticato poi che un tirocinante rappresenta comunque qualcuno in più che lavora, in azienda, una forza lavoro in più che può far comodo agli imprenditori.
Quando il progetto formativo è pensato in maniera corretta, e il giovane può confrontarsi in una vera esperienza lavorativa costruttiva, entrambe le parti ne guadagnano.
Basterà supervisionare costantemente lo stagista, e rapportarsi spesso con lui, anche attraverso i tutor.
Vuoi capire se quel tuo dipendente tanto fidato possiede doti da leader? Affidagli la supervisione di uno stagista
Tutti gli imprenditori o i dirigenti di azienda hanno dei dipendenti di cui si fidano ciecamente, e a cui affidano il timone quando loro stessi non possono occuparsi di determinate situazioni.
Se però stai pensando ad un “erede” tra i tuoi dipendenti ed hai bisogno necessariamente di testarne la leadership, un modo infallibile per farlo è quello di affidargli la supervisione di uno stagista o tirocinante.
Incontrando gli stagisti, comportandosi da guida e spiegando loro come devono agire, il dipendente che stai osservando potrà darti prova delle sue doti di gestione del personale, di un’eventuale leadership e di quanto abbia introiettato l’etica e la mission aziendale.
In questo modo avrai un tassello in più per capire se fidarti o meno nel consegnare a lui la staffetta della futura dirigenza.
In fin dei conti, negli ultimi tempi le aziende stanno apprezzando molto lo scambio tra università o istituti e il mercato del lavoro.
Tutto ciò ha portato ad un considerevole aumento sia dell’offerta di posti da tirocinante, sia della domanda da parte dei giovani.
Desideri diversificare lo staff? Assumi uno stagista!
Gli stagisti diversificano la tua squadra.
Già, è proprio così.
A volte i datori di lavoro pensano che non valga la pena formare qualcuno che rimarrà nella loro organizzazione solo per un breve periodo.
Tuttavia, i tirocinanti possono spesso colmare importanti lacune e il loro lavoro può migliorare l’efficienza di qualsiasi squadra.
I tirocinanti non dovrebbero essere assunti al posto dei dipendenti, non fare questo errore, ma piuttosto per potenziare le aree della tua azienda che sono in crescita o per portare una nuova prospettiva di visioni.
L’aggiunta di una nuova prospettiva può infatti creare la diversità necessaria per stimolare l’innovazione e aumentare il potenziale di un determinato dipartimento.
E poi, chi l’ha detto che uno stagista non potrà essere assunto nell’organico interno?
Gli stagisti ampliano la forza lavoro e potenziano il brand di un'azienda
Infine, eccoti un ultimo e valido motivo per assumere uno stagista.
Se come imprenditore stai cercando di espanderti ma non sei sicuro di investire il tutto e per tutto, almeno non per il momento, in un recruiting completo di un nuovo dipendente, iniziare offrendo stage può essere un’alternativa redditizia.
In tal modo, puoi risparmiare tempo e denaro nella ricerca di assunzione e allo stesso tempo testare un possibile candidato.
Se trovi che uno stagista si adatti bene alla tua organizzazione, allora hai già un dipendente fedele prima ancora che si unisca al tuo staff.
Ma anche se non stai cercando di ampliare il tuo personale, assumere stagisti è un ottimo modo per aumentare il riconoscimento del tuo marchio.
Offrendo un’esperienza positiva a uno studente o a un giovane professionista, puoi infatti aumentare esponenzialmente la reputazione della tua azienda.
Attraverso il passaparola, i social media e altri siti online, i tirocinanti porteranno un alto livello di traffico online al sito della tua attività.
Inoltre, aiuteranno a costruire la tua reputazione di datore di lavoro utile, aumentando la tua immagine positiva agli occhi del futuro dipendente.
Nel frattempo, non dimenticarti di dare un’occhiata al servizio di Stage Rapido che Studio Freccia mette a disposizione degli imprenditori.