“I GIOVANI NON HANNO PIÙ VOGLIA DI LAVORARE”

Un recente studio ha scoperto le motivazioni e le soluzioni che stanno dietro a questa frase

Venerdì 23 giugno 2023

“I giovani non hanno più voglia di lavorare” 😡

Questa è una realtà universalmente accettata in tutti gli angoli del mondo.

Qualcuno ha ancora qualche dubbio?? 😱

Ma andiamo: li vedi lì, tutto il giorno, con il telefonino sott’occhio, stesi sul divano in panciolle, a fare aperitivo con gli amici, a fare gli influencer e i balletti idioti su Tiktok…

Come si può mettere in discussione questa verità conclamata?! 😡

In realtà… diverse istituzioni in ogni parte del mondo hanno cominciato a mettere in dubbio questa affermazione.

Si sono detti:

“Sì, ok, è facile dire che la colpa è degli sbarbatelli, ci sta, ma… e se provassimo a capire se è effettivamente la verità o se ci sono motivi più profondi?” 🧐

Ecco che sono cominciati gli studi!

Un recentissimo rapporto Eures ha evidenziato, tanto per cominciare, che il 67% dei giovani sotto i 35 anni lavora in condizioni precarie; il 40% del campione analizzato si vede rifilare stipendi inferiori ai 1000 euro al mese, per dire 😐

E questo non è tutto.

C’è stato poi uno studio del think tank britannico Resolution Foundation… una specie di gruppo di cervelloni intellettuali che però si sono presi la briga di studiare le cause di questo fenomeno in maniera oggettiva e distaccata.

Se i ragazzi degli Anni ’60-‘70 hanno avuto la fortuna di nascere in un periodo storico che gli ha permesso di avere un reddito più alto del 30% rispetto ai loro genitori (i “baby boomers” di “Ok Boomer”, per intenderci), per le generazioni successive, le scorte di fortuna sono terminate.

Ad oggi, i giovani sotto i 35 anni sono più poveri dei loro predecessori in tutti i Paesi europei; in Italia, poi, questa discrepanza è ancora più evidente 😰

Dai mega studi europei e mondiali, quindi, viene fuori un panorama disastroso per i Millennials, ovvero quelli che sono nati a cavallo del 2000 o subito dopo.

Ma che dire dell’Italia?

Concentriamoci un attimo sulla situazione della nostra bella penisola, invece di scomodare i parrucconi degli altri Stati membri, che dici? 😉

Qualche giorno fa è stato pubblicato uno studio che un ricercatore, Paul Fairie, ha fatto proprio sugli archivi storici dei giornali “La Stampa” e “La Repubblica”.

Il risultato?

Incredibile ed esilarante, te lo dobbiamo proprio dire! 🤣

Già più di 60 anni fa, i giornali e l’opinione pubblica accusavano le giovani generazioni di non voler lavorare duramente 🧐

Hey, ma aspetta un attimo…

Sì, c’hai visto giusto!! 🤣 🤣

Quei giovani erano proprio quelli che oggi si lamentano che “i giovani d’oggi non hanno voglia di lavorare”: i genitori, gli zii e i nonni dei Millennials…

Ma ti pare normale?? 🤣 🤣

Cioè, i nonni ex giovani sfaticati danno degli sfaticati ai propri nipoti… una barzelletta, insomma!

Pare, dunque, che questa piaga dei giovani sia immortale, no? Una maledizione destinata a tramandarsi di famiglia in famiglia, di generazione in generazione, in tutto il mondo, nei secoli dei secoli! 🤣 🤣

Dai, torniamo seri per un attimo 😉

Se fin dalla fine degli Anni ’50 questo ritornello si è ripetuto senza sosta, non è credibile oggi, nel 2023, continuare a dare la colpa ai giovani (che saranno poi i vecchi super laboriosi di domani che si lamenteranno a loro volta e così via).

Lasciamo da parte per un attimo la convinzione assoluta di avere ragione e ripercorriamo i fatti:

*   *   *

Ecco, dopo questa comicissima panoramica storica, possiamo ritrattare l’affermazione da cui siamo partiti: “I giovani non hanno voglia di lavorare”.

Se in più di 60 anni questi giovani non hanno ancora messo la testa apposto, ecco la motivazione che possiamo trarne: la maggior parte di chi offre il lavoro, molti titolari d’azienda cioè, non si aggiornano e continuano ad offrire quello che offrivano i propri antenati nel dopoguerra, quando qualsiasi cosa andava bene ai poveri lavoratori, certo, dopo aver passato anni con le bombe che esplodevano sopra la testa e mezza buccia di patata da mangiare al giorno!

Non siamo più nel ’45!

Questa è la verità.

Non è una questione di mancanza di volontà da parte dei giovani, ma di condizioni di lavoro, opportunità e prospettive povere in buona parte delle aziende italiane e non!

Certo, i nullafacenti c’erano, ci sono e ci saranno sempre, ma non è credibile che il 100% di una generazione non abbia voglia di fare niente.

È ora di smetterla con questi stereotipi e di affrontare i veri problemi che i giovani si trovano ad affrontare spesso e volentieri al giorno d’oggi:

  • offerte di lavoro imbarazzanti
  • stipendi da fame
  • condizioni contrattuali al limite dell’illegale
  • prospettive di crescita pari a zero
  • stimoli inesistenti sul posto di lavoro

Pensaci un po’: se tu, papà, zio o nonno di questi Millennials, ti trovassi al loro posto, uscito da poco da scuola, pieno di speranze e di energia, intenzionato ad iniziare una carriera lavorativa che ti porti a crearti una famiglia ed una vita felice… non ti girerebbero le scatole e diventeresti choosy anche tu dopo l’ennesimo contratto di apprendistato a 900 euro al mese per 40 ore a settimana (straordinari esclusi) a inserire dati o avvitare bulloni dalla mattina alla sera con la speranza di venire confermato in servizio per continuare a inserire dati e avvitare bulloni a testa bassa per il resto della tua carriera lavorativa? 

*   *   *

Se tutta questa analisi non ti ha convinto e vorresti avere un riscontro ancora più tangibile in merito al tema “I giovani non hanno voglia di lavorare”, ti consiglio di acquistare il libro “Ea xente no ga’ più voja de lavorare!” (trad. veneto-italiano: “La gente non ha più voglia di lavorare”)

In queste pagine, ti racconterò l’orrenda esperienza che è capitata a me e al mio team con alcuni giovani dipendenti molto problematici, che mi hanno fatto mettere in discussione le mie convinzioni in merito ai giovani.

Tuttavia, l’impegno, lo studio e la capacità di mettere da parte la mia opinione precocetta, alla fine mi hanno permesso di scoprire l’arcano e di capire perché attirassi quasi esclusivamente dipendenti assolutamente tossici.

Se, invece, il tuo desiderio di andare a fondo è ancora più grande, ti consiglio di attendere ancora un po’:

a settembre daremo il via alla formazione per i titolari d’azienda sul tema

“La gente non ha più voglia di lavorare”

e uno dei bonus del nostro primo evento sarà proprio questo libro, insieme ad altri due regali di altissimo valore creati apposta per gli imprenditori in fase di evoluzione come te 😉

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