“LA MOTIVAZIONE IN AZIENDA È UN BOOMERANG” (E PUÒ ARRIVARTI IN FACCIA..)

Venerdì 9 maggio 2025

Sai qual è una delle cose più pericolose che puoi fare da titolare?

Provare a “motivare” il tuo team… senza sapere come diavolo fare.

Sì, hai letto bene.

Perché mentre tu pensi di accendere l’entusiasmo dei tuoi collaboratori, potresti – con la stessa facilità – bruciarti l’intera azienda.

Non perché la motivazione sia sbagliata, attenzione: bensì perché il modo in cui la maggior parte degli imprenditori la approccia è totalmente, clamorosamente, suicida.

Ti racconto una storia vera (la mia).

E fidati.. se avessi avuto un po’ più di buon senso, avrei evitato una figura da barzelletta aziendale.

 

Il mio geniale piano motivazionale… che ha rischiato di far esplodere il team

 

Vengo dal mondo del network marketing.

Dove la motivazione è una religione e i “discorsi da palco” sono come la messa della domenica.

Quindi, quando ho iniziato a gestire team nel mondo aziendale classico, mi sono detto:

“Facciamogli vivere un’esperienza fuori dagli schemi! Li porto fuori dalla comfort zone! Li faccio rinascere come squadra!”

Boom. Ritiro aziendale. In campeggio.

Risultato?

  • Metà del team infestato da zanzare e in crisi allergica
  • L’altra metà psicologicamente distrutta all’idea di dormire in tenda
  • Io? Impantanato nella mia stessa brillante strategia, con la schiena a pezzi e un principio di fobia da bosco, alla Blair Witch Project per capirci (ma questa è un’altra storia..)

Morale?

Un team unito… nel complottare la mia rovina.

[Purtroppo questa è una storia vera.. E ti è permesso sfottermi senza pietà! 😃]

 

Quando la motivazione si trasforma in un’arma a doppio taglio

 

E non credere che sia un caso isolato.

No.

Le aziende sono piene di “strategie motivazionali” che fanno più danni di un dipendente tossico lasciato libero in reception.

Ecco alcune perle. Se ti riconosci, non ridere.

Preoccupati.

 

La festa a sorpresa per il dipendente introverso

 

Un imprenditore decide di celebrare alla grande il compleanno di Mario, lo sviluppatore silenzioso e riservato.

Palloncini, torta, tutto l’ufficio in cerchio.

Mario arriva. Vede. Impallidisce. Sparisce.

Fine della festa. Inizio del disagio.

 

La gara interna a premi

 

“Chi fa più vendite questo mese, vince!”

Fantastico, vero? Peccato che si trasformi in una battaglia fratricida degna di Game of Thrones.

I colleghi iniziano a sabotarsi, a lavorare contro, a fregarsi i contatti.

Complimenti: hai sostituito il team con un’arena.

 

I corsi di crescita personale obbligatori

 

“Il team va motivato! Formazione! Crescita!”

E allora via di webinar, coaching, videocorsi, letture serali obbligatorie… peccato che nessuno abbia il tempo (o la voglia) di seguirli.

Quello che doveva ispirare, diventa un fardello.

Un’altra voce da aggiungere alla lista delle cose che generano burnout.

***

Il punto è che la motivazione forzata ottiene l’effetto contrario.

Se pensavi di risolvere tutto con una pacca sulle spalle, una pizza aziendale o una lavagnetta dei record settimanali… ho brutte notizie per te.

La motivazione non è un’iniezione di entusiasmo: è un ecosistema.

E se costruisci un’azienda in cui le persone si sentono sfruttate con il sorriso, prima o poi il castello crolla.

 

Vuoi un team motivato? Costruisci un sistema che lo renda inevitabile

 

Smettila di rincorrere soluzioni ad effetto. Inizia a lavorare sulle fondamenta.

Ecco cosa funziona davvero:

  • Dai uno scopo reale al lavoro quotidiano.

Se le persone non capiscono “perché” fanno ciò che fanno, non ci metteranno il cuore.

Le frasi sui muri non bastano.

Serve direzione, serve visione.

  • Comunica come se ne andasse della vita della tua azienda (perché è così).

Chi non comunica, perde.

Punto.

Tieni il tuo team aggiornato.

Spiega. Coinvolgi.

Rendi ogni dipendente parte della missione. Non parlate solo quando c’è da sgridare qualcuno.

  • Riconosci pubblicamente, premia privatamente.

Vuoi fare colpo? Riconosci i meriti reali.

Non con premi patinati da catalogo, ma con gratificazioni sincere.

A volte basta un “bravo” detto davanti al gruppo.

Altre volte, un gesto concreto che dice: “Ho visto il tuo impegno.”

  • Crea un posto dove si sta bene, non solo dove si lavora.

La motivazione nasce dall’ambiente, non da un discorso.

Se l’aria è tossica, nessun bonus o incentivo cambierà le cose.

 

Il problema non è il team: il problema è il tuo approccio alla motivazione

 

Sii onesto con te stesso: quante delle tue “grandi idee” si sono trasformate in boomerang?

Se devi motivare ogni settimana, forse è perché il tuo ambiente non motiva da solo.

Costruisci un sistema.

Alimenta una cultura.

E poi guarda come la motivazione nasce spontaneamente – senza spinte, senza forzature, senza ritiri in campeggio.

Perché la vera leadership non fa fuochi artificiali.

Fa fuoco dentro le persone giuste.

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