Anni fa, avevo creato il piano perfetto.
L’avevo chiuso per due giorni nel mio ufficio, armato di post-it, pennarelli e una determinazione che avrebbe spaventato un generale.
Ne ero uscito con una mappa del tesoro: nuovi servizi, un mercato da aggredire, una strategia di marketing che, sulla carta, era una macchina da guerra.
L’ho stampata, rilegata, e l’ho messa con orgoglio sulla scrivania.
Il mio capolavoro.
Sei mesi dopo, era ancora lì.
Intatta. Inutile. Coperta da un velo di polvere e di scuse.
Ogni giorno la guardavo e pensavo:
“Appena finisco questa urgenza, parto”
oppure
“Devo prima sistemare quel problema.. lo faccio lunedì!”
Quel lunedì non è mai arrivato.
Una sera, frustrato, l’ho presa in mano per buttarla via. E ho capito.
Il problema non era il piano. Il piano era brillante.
Il problema ero io.
Non avevo fallito come stratega.
Avevo fallito come comandante del mio tempo.
Avevo disegnato una mappa fantastica, ma non avevo mai deciso di mettere gli stivali, prendere in mano la bussola e iniziare a camminare.
La verità che quasi tutti gli imprenditori ignorano è questa: la strategia non è un documento. È un’azione.
E ogni azione, per esistere, ha bisogno di due cose: uno spazio e un tempo.
Quel capolavoro sulla tua scrivania, quel file che hai chiamato strategia_definitiva_di_espansione.pptx
, quell’idea geniale che racconti agli amici… non valgono assolutamente nulla.
Sono sogni. Fantasmi.
Finché non prendi il tuo calendario e gli dai un’ora per diventare reali.
Una mia cliente, Elisa, gestisce una piccola sartoria di pregio vicino Vicenza. Il suo sogno era lanciare una linea di abiti su misura venduta online. Un progetto enorme.
Per un anno, è rimasto un sogno.
Era sempre sommersa: gli ordini, i fornitori, le clienti in negozio, le riparazioni urgenti.
Quando è venuta da me, mi ha portato un business plan di 30 pagine. Non l’ho nemmeno guardato.
Le ho fatto una sola domanda:
“Apri la tua agenda. Adesso”.
Era un disastro. Un collage di appuntamenti con clienti e impegni operativi.
Le ho detto:
“Ogni martedì, dalle 9:00 alle 11:00, questo spazio è morto. Non ci sei per nessuno. Scrivici sopra: PROGETTO FUTURO.”
All’inizio era terrorizzata.
“Ma se mi chiama una cliente importante?”.
“Non rispondi.”
le ho detto.
“Il Comandante, in quelle due ore, è impegnato a costruire il suo Impero. Non a lucidare le armature dei soldati”.
Le prime settimane sono state difficili.
Poi ha iniziato a usare quel tempo. Per cercare il fotografo, per scegliere la piattaforma e-commerce, per disegnare i primi modelli.
Sei mesi dopo, il suo progetto era online.
Oggi, quel piccolo spazio sull’agenda fattura più di metà del suo negozio fisico.
Un’idea senza un’ora e una data nel tuo calendario non è un’idea.
È un’allucinazione.
Smettila di venerare la tua strategia. Inizia a eseguirla.
Prendi quell’obiettivo che ti fa tremare i polsi e dagli un appuntamento.
Trattalo come l’incontro più importante della tua vita.
Perché lo è.
In posizione! 🌿🤚🌿
P.S.: Come sempre, la Lettera del Caesar della prossima settimana contiene un vantaggio competitivo.
O lo prendi tu, o lo regali al tuo concorrente.
A te la scelta. 😏
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