“Recruiting: rassegnarsi ad assunzioni mediocri o alzare la pretesa?”
La ricerca del personale: il tema caldo che infiamma tutte le imprese con dipendenti.
C’è chi consiglia di abbassare le pretese, che è impossibile trovare il dipendente perfetto, quindi tanto vale rassegnarsi e tirare dentro chi capita e ringraziare il cielo che sia capitato.
Noi di Studio Freccia non siamo d’accordo: è vero che il dipendente perfetto non esiste, ma (UDITE! UDITE!), nemmeno il titolare perfetto esiste!
Dunque, cerchiamo di non vivere nel mondo delle fiabe: non è bene ricercare una chimera come il dipendente veterano che dopo due ore ti manda avanti tutta la baracca, ma non è neanche bene rassegnarsi ad assumere il primo che passa, solo perché il suo curriculum è scritto in italiano senza errori.
Da una parte, cominceresti a cercare oggi e, dopo 10 anni, saresti ancora lì a valutare persone con 20 anni di esperienza che, però, non ti convincono a pieno… pensa, poi, se il massimo che vuoi offrirgli è una paga base: non accetteranno mai e se ne staranno dove sono!
Dall’altra parte, ti riempiresti in fretta di manodopera, magari anche a basso costo, ma dopo i primi tre mesi, inizierebbero tutti ad andarsene piano piano, costringendoti a tirare dentro sempre più gente poco adatta.
La soluzione, come sempre, sta nel mezzo: non ricercare il dipendente “bello e impossibile”, ma nemmeno accontentarsi delle briciole del mercato!
È tempo di pensare fuori dagli schemi!
Cerca talenti, con o senza esperienza, magari anche provenienti da settori completamente diversi dal tuo, ma che abbiano una cosa in comune, quella che noi chiamiamo: LA SCINTILLA.
La voglia di fare, la voglia di mettersi (o rimettersi) in gioco, la voglia di imparare da capo, mettendo a disposizione la propria esperienza in vari campi per scalare i ruoli nella tua azienda, la vera motivazione a lavorare per te.
E tutto non inizia dal candidato: INIZIA DA TE!
1️⃣ Devi avere (tu per primo) le idee chiare 1️⃣
Hai l’identikit preciso del dipendente che vuoi nella tua squadra?
Non deve essere una cosa tipo “20 anni di esperienza, capacità di adattamento innato, pronto ad operare in mezza giornata, l’anima gemella che la mia azienda stava cercando da tempo”: questo NON è avere le idee chiare.
Quali sono le 3 competenze essenziali che deve avere e quali quelle preferibili?
Se mi presentassero un vecchio veterano che lavora a suo modo da decenni e un ragazzetto che non sa niente di niente, ma che, affiancandolo, si allinea in un lampo al metodo della mia azienda, chi sceglierei?
Ecco, quando avrai risposta specifica a questa e altre domande potrai iniziare a pretendere; prima, NO.
2️⃣ Un colloquio di 10 minuti non basta! 2️⃣
Non si tratta solo di compilare un questionario, si tratta di creare un dialogo che ti permetta di capire veramente chi hai di fronte.
Ogni candidato è un mondo a sé e un processo di colloqui ben organizzato, con domande studiate in maniera scientifica per ottenere le risposte di cui hai bisogno per scegliere, ti porteranno a risultato: garantito.
3️⃣ L’Onboarding non si ferma alla prima settimana 3️⃣
Molti imprenditori assumono una persona in fretta e furia per poi lasciarla a casa (o essere abbandonati) dopo una manciata di mesi.
Colpa di un recruiting frettoloso, certo, ma anche l’onboarding, cioè il processo di inserimento all’interno dell’azienda e del team, è essenziale!
Bisogna investire tempo e risorse per formare, supportare e motivare i nuovi assunti… anche quelli che, per l’esperienza che hanno, sanno già fare tutto: mai commettere l’errore di non seguire il processo anche per i veterani!
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Il mercato del lavoro è in continuo cambiamento, lo sai bene, ma anche il modo in cui pensiamo al recruiting deve evolvere.
Perciò, iniziamo a cercare persone al di là delle semplici competenze tecniche, ma che condividano la nostra visione e siano pronte a crescere insieme alla tua azienda e a farla crescere a loro volta.